mercoledì 25 aprile 2018

Desert Stars

In un diario di viaggio nutro sempre il dubbio se raccontare, in sintesi, il trascorrere della giornata lungo i km di quelle mille strade che abbiamo percorso.....oppure lasciarmi andare a quella sottile e inconsapevole trasposizione di pensieri che diventano parole, testi e conservarli per quel giorno.....quando sarò così vecchio da non poter più cavalcare moto e tantomeno solcare i cieli di questo mondo....
Questa sera, in questo luogo remoto, non posso davvero mischiare il sacro con il profano.
Non posso tediare me stesso e voi raccontandovi banalmente delle ore passate in moto sotto il sole cocente.
Non sarebbe giusto e rispettoso per voi ma neppure per me quando, ormai privo di una forza che non ho ma che cerco di generare cercando in me stesso l'energia di andare oltre, cercherò i miei occhiali, mi siederò sotto un albero e aprirò le pagine dei racconti di una vita passata a cercare di farla passare nel modo migliore che esista.....viaggiando.
Così, come per incanto, arriviamo in uno sperduto villaggio del quale non ricordo il nome ma ricorderò per sempre il viso di quell'uomo scuro che dal finestrino del fuoristrada mi chiama in inglese " sir, sono qui per prendervi e accompagnarvi al campo" 
Ebbene sì, nonostante mi costi fatica ammetterlo, per andare dove desideriamo andare, dobbiamo lasciare la moto in quanto la sabbia ricopre quasi totalmente i 7 km di pista e la nostra moto a noleggio, studiata e prodotta per strade asfaltate ....non riuscirebbe a compierne neppure 1 senza disarcionarmi.
Il mio nuovo amico mi spiega che la moto lì dove io l'ho parcheggiata non è al sicuro dalla curiosità della gente e quindi lo seguo.
Lui, il suo fuoristrada e Gisella partono e si infilano nei viottoli insabbiati di questo paesino.
Io li seguo e a breve arriviamo di fronte ad un cancello.
Un altro uomo di colore si avvicina, tutti e due sono vestiti con un lungo abito bianco candido.
Il capo avvolto da un turbante anch'esso bianco.
Mi chiedo come riescano ad essere così puliti in un posto dove tutto è sabbia, tutto è polvere.
Il secondo uomo apre il cancello e mi incita ad entrare.
Ingranò la prima marcia ed entro.
Uno spesso strato di sabbia e ghiaia si apre sotto la ruota posteriore della moto ed io, in un attimo, sono insabbiato.
Premo la frizione per non fare spegnere la moto, la rilascio accelerando per cercare di uscire dall'empasse.
La ruota slitta sollevando un polverone atomico.
La moto riparte ed io entro.
Parcheggio la moto sul cavalletto e solo allora, guardando dallo specchietto retrovisore, scorgo Gisella ed i due uomini dietro di me.
Del loro candido abito bianco non rimaneva molto....
Così come il viso sorridente di Gisella cambia e con un solo sguardo mi ha fatto comprendere di aver fatto un gran casino.
Nulla di grave comunque.
Gli uomini si scuotono la sabbia da dosso e da lì a poco, solo dopo aver bevuto un tè caldo e mangiato datteri, salgo anche io sul fuoristrada.
7 km, un brevissimo lasso di tempo per raggiungere il campo.
Attorno a noi solo sabbia e dune.
Un mare giallo di onde quasi immobili.
Il vento le modella e, lentamente le sposta.
Lasciamo le borse nella capanna a noi assegnata, il sole ė ancora troppo violento per fare qualsiasi cosa e non ci resta che attendere.
Intorno alle 5 del pomeriggio si alza il vento del deserto, caldo ma secco.
Non brucia più e il nostro desiderio di vedere per scoprire e poi ricordare si scatena.
Di fronte a noi le prime dune, onde di un mare semi immobile che paiono uscite da film holliwoodiano.
Sembra che da un momento all'altro ci inghiottano.
Le risaliamo sino in cima, perché quella cima è un desiderio, una sfida innata di chi cerca di aggiungere sempre un passo alla propria corsa della vita.
Arriviamo in cima, e gli occhi scorgono la duna successiva, e quindi giù in picchiata, per poi risalire perché una nuova cima significa una nuova sfida.
Non smettiamo mai, camminiamo lasciandoci alle spalle il campo, ormai non più visibile.
Teniamo come riferimento alcune montagne in quanto questo mare di sabbia è largo 80 km e perdersi, oltre ad essere troppo facile, sarebbe troppo grave.
Una duna via l'altra, non riusciamo a deciderci di ritornare indietro.
È come una droga ed io devo smetterla di drogarmi di questa natura così affascinante.
La sabbia è negli occhi, in bocca e ovunque trovi spazio per infilarsi.
Ne siamo pieni ma ancor più siamo colmi di una sensazione di impotenza.
Ci chiediamo se trovarsi in mezzo al mare, da soli, possa dare le stesse emozioni.
Un mondo di sabbia, arso dal sole e tempestato dal vento.
Del tutto inospitale eppure.....ad un tratto, dalla sabbia ormai non più incandescente, fuoriesce una "lucertola".
Ci osserva, si fa fotografare come fosse una diva del cinema e poi, sculettando e scodinzolando, scappa velocissima.
Sorrido al pensiero che anche in luogo così inospitale vi possa essere vita.
E che bello pensare che questa vita abbia saputo trovare in questi luoghi tutto ciò di cui necessita.
È emozionante immaginare che non abbia bisogno di altro.
Un po', davvero, la invidio.
Il sole cala dietro le dune del mare di sabbia, dobbiamo rientrare al campo e cenare.
Siamo stanchi, ma non vorremmo mai andare a dormire.
La notte che ci avvolge mentre, seduti fuori dal capanno scrivo questo post, è di un nero assoluto.
Siamo fortunati perché abbiamo già avuto modo di vederlo noi questo buio.
Ma ogni volta che ricompare e ci avvolge, comprendiamo cosa davvero sia.
Così come su maestà il vento oppure il conte silenzio.
Tutte cose che pensiamo di conoscere, poi......quando ti trovi in questi luoghi....capisci di non sapere un cazzo di cosa siano davvero.
Comprendi solo in quegli istanti, quanto apparentemente tutto ti manca perché il telefono non ha copertura, la televisione non esiste, le luci per le strade mancano così come anche le strade...
Solo allora comprendi che sei piccolo, viziato nonostante l'autostima ti faccia pensare di essere un grande.
Basta poco per ritornare uomo, basta poco per comprendere che la vita è un viaggio e tu lo devi compiere nel migliore dei modi.
Basta un gesto semplice per stupirti di quanto sia bello il buio assoluto della notte nel deserto.
Alza gli occhi al cielo.....

Buonanotte stelle









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